Carissimi Associati, 

si comunica che in data 3 Novembre, la Confagricoltura Catania, nella persona del commissario Dott. Marino Scappucci, del presidente FNP (Federazione Nazionale di Prodotto) Agrumi Giosuè Arcoria e del funzionario Dott. Giorgio Tosto, ha effettuato dei sopralluoghi in alcune aziende agricole colpite dai recenti fenomeni alluvionali. 

Sono stati vagliati i territori di Catania, Lentini, Paternò, Scordia, Palagonia e Mineo. 

In  alcuni fiumi, a seguito della proliferazione di canneti e arbusti abbiamo riscontrato la riduzione delle dimensioni dei letti fluviali di più del 50%, l’accumulo di fanghiglie e sabbia ha ridotto anche la profondità dei torrenti. 

Alcuni attraversamenti sovrastanti i torrenti sono completamente occlusi da sterpaglie e fango. 

Come si prevedeva, purtroppo, le aziende agricole maggiormente colpite sono quelle che si trovano in prossimità dei sopramenzionati fiumi, torrenti e canali, dove a causa della quantità delle precipitazioni e della totale assenza di manutenzione, gli stessi esondando provocano danni devastanti.  

Molti nuovi impianti arborei sono stati letteralmente sradicati dalla furia delle acque, recinzioni e reti di confine abbattute e sbalzate a metri di distanza. 

I terreni destinati a seminativi e ortaggi sommersi, le aziende zootecniche in forte difficoltà per la perdita del foraggio immagazzinato. 

Pertanto dopo aver osservato e documentato i danni nei territori annientati dalla furia delle acque, come preannunciato nel comunicato stampa del 26/10/2021, con il coordinamento della Federazione Regionale, al fine di coinvolgere nell’azione sindacale anche le aziende ricadenti sui territori della provincia di Siracusa, abbiamo predisposto una richiesta di incontro e una urgente convocazione di un tavolo di confronto sulla tematica della gestione, pulizia, manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi, torrenti e canali presenti in tutto il territorio extraurbano di Catania e Siracusa. 

Come associazione di categoria a tutela delle imprese agricole, non possiamo permettere che siano le aziende agricole già fortemente colpite e indebolite, dalla pandemia, dalla cenere vulcanica, a dover subire e far fronte alla mancata gestione degli enti preposti.